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Mai sentito parlare di CAT tool?

Tutti coloro che hanno a che fare con il mondo della traduzione conoscono molto bene quali siano le difficoltà che si possono incontrare. Chi, invece, non ha familiarità con questi argomenti, deve tener presente che la complessità del nostro lavoro di traduttori risiede nel tempo impiegato nella ricerca terminologica, nel dover effettuare continui controlli per evidenziare eventuali imprecisioni e nel mantenere una certa coerenza.

Il modo migliore, per un traduttore, di ridurre i tempi e i costi legati al suo lavoro si basa sull’utilizzo degli STRUMENTI DI TRADUZIONE ASSISTITA o in inglese CAT TOOL (Computer-assisted Translation).

Ma assistita da chi? 

Come funziona?

Quali conoscenze informatiche sono necessarie?

Per i non addetti ai lavori l’espressione “traduzione assistita” potrebbe far pensare alla “traduzione automatica” (ad es. Google Traduttore, per intenderci). In realtà, questo sistema di traduzione non è altro che il modo migliore per immagazzinare, correggere e riutilizzare il proprio lavoro. Attraverso software applicativi, infatti, specificamente sviluppati, è possibile facilitare e velocizzare il processo di traduzione.

CAT TOOL
un traduttore usa i CAT tool per ottimizzare costi e tempi

COME FUNZIONANO I CAT TOOL

I software di traduzione assistita sono dei semplici programmi che consentono di segmentare il testo da tradurre, ovvero suddividerlo in segmenti più piccoli per facilitarne la traduzione. Il software permetterà poi di incasellare in una colonna il testo da tradurre (testo di partenza o source text) che verrà poi affiancata dalla traduzione eseguita e inserita manualmente dal traduttore (testo di arrivo o target text). Le coppie di segmenti vengono chiamate unità di traduzione. I programmi di traduzione assistita si basano sul recupero di unità di traduzione già esistenti, per utilizzarle in nuove traduzioni. 

I SEGMENTI man mano tradotti, infatti, vengono allo stesso tempo inseriti all’interno di una MEMORIA DI TRADUZIONE (TM, ossia Translation Memory). Le MEMORIE DI TRADUZIONE sono dei particolari database utilizzati da software progettati per assistere e aiutare il processo di traduzione. I CAT Tool permettono di memorizzare tutte le traduzioni effettuate da una lingua di partenza a una lingua di destinazione e creare una banca dati che funzioni come un dizionario, ma con la possibilità di renderlo molto più specifico (ad esempio, per settore, per cliente, per tipologia di documento) e personalizzato. Il traduttore potrà accedere, quindi, a questo database quando si troverà davanti un testo simile a quello o quelli già svolti. In questo modo, potrà così usufruire di una terminologia già consolidata, verificata e comprovata.

TERMBASE 

Un altro strumento molto utile che ci fornisce un CAT tool è la cosiddetta termbase. La banca dati terminologica o TERMBASE è una raccolta di schede in formato elettronico contenente informazioni sui singoli termini. Creare e aggiornare una banca dati terminologica è un po’ come prendere nota dei termini per cui è stato necessario complesso lavoro di ricerca.

L’industria informatica ha lavorato alacremente alla creazione di questi software; esistono sistemi molto diversi tra loro per proprietà, interfaccia, livello di difficoltà e costi. Ecco qui elencati i più diffusi: Trados, Wordfast, Déjà Vu X3, MemoQ, Omega T, Anaphraseus.

VANTAGGI 

Come abbiamo potuto osservare, i CAT tool apportano molti vantaggi al lavoro dei traduttori, ma anche ai clienti.

Nell’affidarsi a un traduttore che utilizza un software di traduzione assistita la traduzione finale presenterà:

  1. coerenza terminologica e fraseologica: il software consente di memorizzare il testo da tradurre e la relativa traduzione creando una memoria di traduzione. Così la traduzione di uno stesso termine o frase è sempre uguale;
  2. allineamento e concordanza: un’altra funzione degli strumenti CAT è quella di gestire l’allineamento di due documenti preesistenti (traduzioni già eseguite), permettendo di creare una memoria di traduzione utilizzabile per i nuovi progetti di traduzione e garantendo l’uniformità con le scelte terminologiche proprie del cliente;
  3. velocità nel processo traduttivo: è possibile usufruire di uno strumento che mette a disposizione le precedenti scelte di traduzione senza dover eseguire interminabili ricerche su documenti cartacei o web. Questo consente un notevole risparmio di tempo nell’esecuzione dei progetti;
  4. risparmio economico: in caso di testi ripetitivi (ad es. bilanci societari o manuali tecnici) il software è in grado di riconoscere le parti tradotte in precedenza e di riutilizzarle con anche vantaggi economici. 
  5. terminologia ad hoc: gli strumenti CAT permettono di estrapolare la terminologia tecnica utilizzata nella traduzione, che potrà poi essere usata come guida rapida dal cliente stesso.

LIMITI 

Il crescente utilizzo dei CAT tool, tuttavia, solleva dubbi e perplessità, che ne evidenziano i limiti. Sono utili per tutti i testi o in alcuni casi bisogna lasciare spazio alla creatività?

Se da una parte molti professionisti si schierano a favore di un certo “automatismo“, dall’altra gli scettici vedono tutto questo come una standardizzazione che azzererebbe le sfumature possibili.

L’innegabile aiuto che forniscono per i testi di natura tecnica non è altrettanto rilevante per altri tipi di elaborato. La traduzione letteraria, ad esempio, coinvolge una buona dose di creatività e deve rendere comprensibile e apprezzabile uno scritto ad un popolo con lingua e cultura diverse, che il testo d’origine potrebbe non rispecchiare.

CONCLUSIONI

In conclusione si può sostenere che tali strumenti siano da considerarsi in ogni caso un supporto, e non un sostituto, all’intelligenza, all’esperienza e alla conoscenza del traduttore. Crediamo che la componente umana e culturale del traduttore non possa essere eguagliata dall’intelligenza artificiale.