fbpx

Svelato il segreto del metodo perfetto per imparare una lingua straniera 

In tantissimi ce lo avete già chiesto, altrettanti lo faranno in futuro, e noi in effetti ce lo siamo chieste per prime quando eravamo studentesse… qual è il metodo perfetto per imparare una lingua straniera?

Il processo di apprendimento di una lingua straniera, in cui per lingua straniera intendiamo una lingua che non è la lingua materna, ha da sempre affascinato linguisti e neurolinguisti, ma non solo. Spesso ci si domanda: ma occorre essere portati per le lingue, avere “orecchio”, per poterle veramente imparare? C’è un’età adatta per imparare una lingua straniera? Qual è il modo più semplice e veloce per apprenderla?

L’argomento è ampio, le domande tante. Oggi cercheremo insieme di darvi alcune risposte che speriamo possano aiutarvi a capire meglio i ferri del mestiere.  

Qualche cenno tecnico….

All’apprendimento linguistico concorrono diversi fattori che influiscono sul processo. Questi possono essere interni (che dipendono da chi apprende) o esterni (che non dipendono da chi apprende). I fattori interni sono: l’età, l’attitudine, la motivazione, gli stili cognitivi e i fattori affettivi. I fattori esterni sono i fattori sociali, l’input linguistico e l’interazione. Indipendentemente dalla loro natura (interna o esterna) tutti questi fattori sono estremamente interconnessi tra loro e ognuno di essi ha una valenza essenziale nell’apprendimento linguistico. Come potete notare sono molto di più i fattori interni, che quindi dipendono dalla persona apprendente. Questo è un dettaglio sicuramente non trascurabile (dopo vi dirò perché).

Prendiamo ad esempio il fattore interno che più sempre preoccupa tutti i nostri studenti adulti: l’età.  Vi prego, lasciatemi dire per l’ennesima volta, che l’età NON c’entra. O per lo meno, non nel senso che intendete voi. Dai circa 8 anni in poi (secondo alcuni studi forse anche prima, per altri appena dopo) non vi è più differenza di apprendimento a livello cerebrale. Nel nostro primissimo periodo di vita, il cervello di tutti sperimenta un processo meraviglioso chiamato lateralizzazione che permette quell’effetto “spugna” che tanto invidiamo ai bambini. Ma questo processo, purtroppo, termina con la crescita e non torna più. Insomma, non esiste quindi nulla che non vada nel vostro cervello: potete apprendere la lingua che volete, come volete, che lui vi aiuterà e supporterà oggi come 5, 10, 20, 30 anni fa.

Certo, come qualsiasi cosa sarà dura e all’inizio riprendere l’allenamento dello studio non sarà facile, ma dovrete solo abituarlo nuovamente (come per altro avete già fatto per una buona parte della vostra vita) a contenere altre informazioni che non siano quelle della vita quotidiana. Si tratta di allenarlo a farlo appunto. I fattori interni più importanti su cui lavorare molto, dunque, sono i seguenti: motivazione, attitudine e fattori affettivi. Tutto si potrebbe ridurre alla risposta che date a questa domanda: quanto davvero volete apprendere questa lingua? VOLERE è POTERE, anche in campo linguistico. Sembra una banalità ma non lo è. Se vogliamo veramente qualcosa troviamo tempo, energie, risorse e forze che nemmeno noi pensavamo di avere. Datevi tempo, non pretendete da voi stessi di raggiungere obiettivi troppo alti per voi, che vi porteranno solo allo sconforto, e formulate un piano che riuscirete a portare avanti con costanza.

Le lingue come lo sport…

Una metafora molto efficace che faccio spesso ai miei alunni quando mi chiedono consigli sul metodo migliore per imparare una lingua straniera è quella legata al mondo dello sport e del fare esercizio fisico. Non posso pretendere che il mio corpo corra una maratona tra una settimana, non sono allenata. E non posso pretendere nemmeno di iniziare gli allenamenti correndo 10 km al giorno, per ogni giorno, fino al giorno della maratona. Dovrò iniziare con una corsa breve, a bassa intensità, magari alternandola alla camminata. Poi riuscirò piano piano, passo passo, ad arrivare a correre una maratona. Stesso discorso per l’apprendimento linguistico.

IL metodo

Come accennato qualche riga fa, i fattori interni da cui dipende il procedimento linguistico sono tanti e dunque il metodo migliore per apprendere una lingua è solo e unicamente il vostro. Non esiste IL metodo migliore. Ne esistono tanti, tantissimi, di metodi e sono tutti molto validi: il metodo grammaticale, audiolinguale, il Total Physical Response (TPR), il metodo diretto e tanti altri. Ma il miglior metodo sarà sempre, soltanto il VOSTRO, ovvero quello che sarà in grado di far leva sulla vostra sfera affettiva, che saprà meglio adattarsi alla vostra natura, indole. E i compagni di squadra necessari per far sì che funzioni veramente saranno la vostra determinazione e la vostra costanza.

Usate tutti gli attrezzi e gli strumenti che già avete nel vostro bagaglio e sfruttateli per raggiungere gli obiettivi che vi siete posti.

C’è una frase bellissima che mi ha colpito per la sua scomoda verità, applicabile alla vita ma anche una situazione linguistica: non esiste la mancanza di tempo, esiste la mancanza di volontà. Perché quando le persone veramente vogliono, il tramonto diventa alba, martedì diventa sabato e un momento diventa un’opportunità (- anonimo). 

Per questo JCS offre corsi di lingua per diverse fasce d’età baIl metodo per imparare l'inglese. Cartellone a forma di matita su un muro bianco: "love to learn", ragazzo che passa di lìper strada sate su questo concetto, con percorsi di studio personalizzati e pianificati con e per i nostri studenti.

Non siete ancora convinti? Provare per credere. Senza impegno, potrai partecipare a una lezione di prova e poi ci farai sapere.